XVII Legislatura – Tornata del 15 gennaio 1892
Ripeterò che, vincolo sociale comune essendo quello dei sacrifizi individuali, è giusto che coloro i quali ne sopportano di maggiori, abbiano diritto
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In una materia in cui l'interesse privato trovasi continuamente in urto con quello pubblico, abbiamo creduto savio consiglio consentire l'azione
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Sovvenuto ad altre mende non poche della legge, nostro precipuo studio è stato quello di meglio armonizzare la parte contenente le sanzioni coi
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interrogazione. È verissimo tutto quello che egli ha detto; e io sono stato mosso a presentare la mia domanda d'interrogazione appunto dalla speranza che
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traslocazioni, più assai di quello che può essere necessario, e quindi se si largheggiasse verso coloro che non hanno rigorosamente il diritto di essere
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scopo della mia interrogazione non fu quello di censurare gli atti del ministro, ma di incitarlo invece a prendere provvedimenti che all'Amministrazione
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degl'insegnanti e insieme quello della pubblica istruzione. Basta il nome di Villari; si sa che l'animo di lui non è che tutto affetto e sentimento
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Dunque io riconosco la verità di quanto ha detto l'onorevole Stelluti-Scala, ma l'assicuro che ho fatto tutto quello che era umanamente possibile per
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A mitigare l'effetto morale della meschina restrizione s'invocano varii argomenti, fra cui quello precipuo che la Germania, altrimenti operando, non
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quello che ora vi esportiamo.
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Ma se dal trattato con la Germania passiamo a quello stipulato con l'Austria-Ungheria, le cose cambiano completamente di aspetto.
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Io mi studierò di desumerle dalla duplice manifestazione del pensiero del Governo e di quello del relatore, approdanti entrambi alle medesime
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è quello di aprire un campo di lotta sul mercato tedesco ai vini italiani per farvi la concorrenza ai vini francesi? Quando certe concessioni si ha
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Credo di avere con coscienza e lucidità riassunto il pensiero del Governo in armonia con quello del relatore.
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, posteriore al trattato medesimo. E si dice: nel primo triennio, quello anteriore, le importazioni austriache in Italia rappresentavano 214 milioni, nel
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Noi abbiamo stipulato tre trattati coll'Austria-Ungheria: quello dell'agosto 1867, quello del dicembre 1878, ed infine quello del dicembre 1887.
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prendendo a base di calcolo il 1884-86, cioè un anno normale e due eccezionali, non portò a computo quello del 1887, addirittura eccezionalissimo, nei
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Per ciò che concerne il primo trattato, quello del 1867, i primi due periodi di confronto lasciano a desiderare dal punto di vista della normalità.
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Anche lasciando fuori gli anni eccezionali 1866-67 pel periodo anteriore al trattato, non si può vagliare nemmeno in giuste proporzioni quello
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triennio anteriore all'anno 1887, e quello del triennio posteriore, lascia ancora un margine ragguardevole da attribuire a danno della importazione normale
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1° Il periodo più brillante dei nostri scambi con l'Austria è quello che corrisponde al trattato del 1867, non solo come proporzionalità fra
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2° Nel periodo successivo, in quello regolato cioè dal trattato del 1878, la depressione è uniforme nella esportazione e nella importazione, ma più
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3° Nel terzo periodo, in quello regolato cioè dal trattato del 1887, la depressione si accentua sempre più, tanto nelle importazioni che nelle
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Sotto l'azione del trattato del 1887 in confronto a quello del 1867, la importazione è scemata di 88 milioni, la esportazione di 98 milioni.
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Parallelo fra il periodo 1873-78 e quello 1888-90 con o senza la riversione su quest'ultimo degli approvvigionamenti eccezionali del triennio 1885-87.
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Sotto l'azione del trattato del 1887 in confronto a quello del 1878 la importazione è scemata di 52 milioni, la esportazione di 68 milioni.
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Parallelo fra il periodo 1879-84, periodo normale anteriore al trattato del 1887, e quello successivo 1888-90 con o senza la riversione su
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, e con quello del 1851 col Regno di Sardegna che regolò indi anche i traffici dell'Austria col resto d'Italia fino al trattato di commercio del 28
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Evidentemente corre un sensibile divario fra il trattato con la Germania e quello con l'Austria-Ungheria; non soltanto per quel che ebbi a dire, ma
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carattere di agevolezze di frontiera, le riduzioni di dazio avessero assunto quello di temperamenti alle reciproche tariffe generali.
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solo veramente efficace per superare le difficoltà, ed è quello di aumentare la loro esportazione. E questo è il caso dell'Italia.
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L'onorevole Ellena si studia di spiegarlo con delle considerazioni molto generali. L'onorevole Rubini e[s]presse invece un dubbio assai grave; quello
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Il trattato con l'Austria-Ungheria, quantunque denunciato, ha vigore fino a tutto dicembre 1892; quello con la Germania indefinitamente, fino a che
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metodi, ha creduto di poter prescegliere quello che favoriva il vino da taglio il quale fin qui ha formato il substrato delle nostre esportazioni
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L'onorevole Ellena ha ricordato a noialtri italiani, quello che a noi incombe per migliorare la nostra produzione agraria vinicola, quello che
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Ora a chi ha un poco di pratica della materia riesce evidente quello che sarà per accadere a primavera, quando si consegnano questi vini, quando
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della fabbricazione, in cui possono aver luogo i contratti di compra e vendita, che è un momento assai diverso da quello della consegna, quando devono
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Fra questi paesi quello in cui noi abbiamo importato del vino è la Germania, e la nostra importazione in quell'Impero è ascesa:
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vini in Germania. Il dazio convenzionale tedesco sarebbe più alto di quello stabilito nella tariffa massima francese.
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Intorno ai vini da taglio, io non voglio ripetere quello che già ha detto l'onorevole Materi. La riduzione di dazio fatta dal trattato pei vini da
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Tutto quello però che ho detto mi basta per dimostrarvi che le concessioni fatte alla Germania, di fronte a quelle fatte dalla Germania air Italia
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di esportazione: quello dei vini. Tutti gli altri, come la seta, (che veramente non è un prodotto agricolo e al quale io auguro che non sia mai colpito
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che non ha preso grandi proporzioni, tanto nel campo delle industrie, che in quello dell'agricoltura.
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Prima di tutto il capitale presso di noi costa molto caro, molto più di quello che costa in altri paesi; e non credo che ciò si voglia mettere in
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sfruttare dagli altri come i popoli inferiori e non vi sentite obbligati a difenderlo, a fare quello che altri paesi fanno o hanno fatto quando hanno
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L'esperienza vi consiglia a difendere il lavoro nazionale: non farete che quello che è stato fatto in tutti quei paesi che son diventati grandi e
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quello spirito di iniziativa, di quella esuberanza di vita che tanto distinguono le forti razze anglo sassoni, le razze teutoniche, e la razza francese
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Stelluti-Scala. Quello che piacerà alla Camera, l'ho già detto.
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Ronchetti. Anch'io ho presentata un'interpellanza fin dal 15 dicembre, rivolta al ministro di grazia e giustizia ed a quello dell'interno
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Accademia della crusca
